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CAPRICCI

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Il bambino lasciò cadere il suo secchiello pieno di sabbia e incominciò a strillare con le lacrime agli occhi. Il padre lo osservò per alcuni secondi prima di andarlo a consolare. Alle bizze non aveva mai dato troppo peso. Nel suo modo di vedere le cose da “grande”, i capricci erano quelle reazioni insensate che gli adulti avevano l’onere di correggere. Invece questa volta vide qualcosa che lo lasciò interdetto; il bambino era totalmente immerso nella vita presente.
Poteva la bizza di Matteo essere più reale dei continui flussi di pensiero che attraversavano anche in quell’istante la mente del padre?

101 Parole

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LA MIA PERPLESSITÀ SULLE PARABOLE DI ENRICO

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Trovai Enrico a fumare sigarette su una panchina del parco, con il culo poggiato sullo schienale di ferro e le sue lunghe fette calzate da espradillas puntellate su dove siedono di solito gli umani. Col sole in faccia e gli occhi fessurati, sbirciava i giardinieri impegnati in seri lavori di fioricultura. Nell’aria il rumore della motosega era così imperante da farti desiderare di trovarti in mezzo al traffico, piuttosto che nell’unico ritaglio di verde della città. Presi posto accanto a lui senza dire niente; accesi la mia cicca e attesi, perché sapevo che doveva parlarmi e ci sarebbero voluti alcuni minuti per rompere il ghiaccio. Con Enrico era sempre così… Leggi il resto di questa voce

NUVOLE DI PASSAGGIO

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Ero rimasto tutto il pomeriggio a sorseggiare vino e a fotografare nuvole, con la voce del mio vecchio che dall’altro mondo mi ammoniva dicendomi che invece di perder tempo avrei dovuto fare qualcosa di costruttivo, tipo aiutare mio fratello a risanare i conti dell’azienda che ci aveva lasciato in eredità, oppure rimboccarmi le maniche e dare una mano agli operai alla fabbrica, o al limite trovarmi una donna, magari ricca, e sistemarmi una volta per tutte. Insomma, anche da morto quel povero cristo tornava ad assillarmi con le solite menate, come se non fosse stato abbastanza chiaro durante i nostri innumerevoli scontri aperti, e mia madre che dalla cucina faceva finta di non sentire, per poi consolarmi in segreto con un panino al prosciutto e una Ceres ghiacciata come piaceva a me. È stata lei a salvarmi da questa macchina infernale, e gliene sarò eternamente grato… Leggi il resto di questa voce

IL SEGRETO È NEL RESPIRO

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Calma… calma…
Il segreto sta nel respiro. Uno alla volta, inspirare profondamente, gli occhi chiusi magari, tenere l’aria nei polmoni, in quello stato di apnea che ricorda un po’ il volare, contare fino a tre e poi lentamente espirare, sollevando leggermente le palpebre, emulando una specie di rinascita. Ecco, adesso le parole che hai appena sentito non ti sembrano più così cattive, anzi. Hai appena scoperto che le parole non sono state la causa del dolore che hai provato, e non puoi neanche incolpare chi te le ha dette. Il solo responsabile della stoccata che ti ha perforato il cuore sei tu, sono le tue convinzioni, il tuo modo di pensare. Perché dovresti soffrire per gli errori di altri? Come puoi lasciare che la tua vita venga condizionata da questa persona che ti sta davanti? Alza gli occhi adesso e guardala… si, hai vissuto sotto lo stesso tetto con lei per molti anni, hai condiviso gioie, dolori, sofferenze e meraviglie, hai intrapreso insieme a lei svariate strade e conquistato moltissimi obiettivi. Con lei hai creato una vita nuova, hai progettato piccoli mondi, pensando ad ogni minimo dettaglio, hai fatto promesse, ti sei fidato, hai avvinghiato la tua vita alla sua come un boa constrictor si attorciglia al ramo di un albero, e ci sei rimasto annodato. Leggi il resto di questa voce

PRIGIONIERO

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di GM Willo

La faccenda incominciò a non quadrare quando mi accorsi dell’interruttore difettoso. Di solito succede che le lampadine si brucino e quando vai premere il pulsante non succede niente, invece con il neon di cucina succedeva esattamente il contrario; per quanto premessi sul bottone, la luce rimaneva accesa. Fu quello l’inizio del risveglio, della presa di coscienza, una breccia di luce nell’oscurità.
Il sole entrava con violenza attraverso le veneziane, nell’aria c’era profumo di caffè e di arance spremute, in lontananza udivo il notiziario del mattino… sapevo che lei era ancora sotto le coperte ad aspettarmi, ma i cornetti in forno non erano ancora pronti. “Una rosa, ecco cosa ci vorrebbe”, mi venne da pensare, e con fare sicuro raggiunsi la terrazza perché qualcosa mi diceva che l’avrei trovata là. “Quando ha comprato questi vasi?” mi chiesi, staccando un bocciolo rosso carminio per deporlo sul vassoio, tra la spremuta d’arancio e la tazzina del caffè. Leggi il resto di questa voce

FAI COME VUOI!

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di GM Willo

“Fai come vuoi”, ripetevo tra me, con lo sguardo rivolto alle mie All-Star e il cappuccio tirato sulla testa per deviare le folate di vento provenienti dal nord. Avevo deciso di tornare a casa a piedi, perché camminare mi ha sempre aiutato a riflettere, a farmi una ragione delle cose più irragionevoli, e la scelta di Michele era più che irragionevole: era completamente folle.
Ma gli amici servono a questo, ad ascoltarti, a capirti, a consolarti, ma anche a darti due schiaffi quando servono, perché c’è un tempo per parlare e un tempo per agire. Negli ultimi tre mesi ho esaurito tutte le parole del mio vocabolario, tutta la pazienza accumulata nei miei trentotto anni di vita, tutta saggezza guadagnata grazie alle lettura e alla riflessione. Era giunto il momento di dire le cose come stavano, di estirpare con la forza quel velo che era sceso sugli occhi del mio migliore amico, e di urlargli in faccia un fatto a dir poco lampante: stava sbagliando. Leggi il resto di questa voce

LA GIOSTRA

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di GM Willo

C’era una vecchia giostra in città, di quelle in stile ottocento, anche se indubbiamente smaltata di nuovo. Occupava una piazzetta un po’ nascosta, quasi in periferia, e ci si arrivava per strade poco frequentate, conosciute solo agli anziani e ai padroni di cani, perché loro la città la conoscono fin nei minimi dettagli; ogni marciapiede, angolo, lampione e albero non sfugge ai loro amici a quattro zampe. Un tempo avevo anch’io avevo un cane, e grazie a lui ho avuto l’occasione di conoscere gli anfratti più curiosi di questo antico e stantio capoluogo…. continua a leggere…

CERTALDO

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CERTALDO

La bella Certaldo (provincia di Firenze), arroccato borgo medievale, ritratta con i contrasti marcati per accentuarne la sua già notevole suggestività.

 

L’ALLENATORE ONIRICO

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di GM Willo

Da ragazzo avevo un sacco di idee per la testa. Se qualcuno mi chiedeva che cosa avessi voluto fare da grande, io me ne venivo sempre fuori con i mestieri più stravaganti, tipo l’addomesticatore di tarantole, il trombettista stonato di una band punk-rock, il ricercatore di animali preistorici (ancora in vita, s’intende) oppure il soffiatore di vetri, che in effetti è un mestiere vero e proprio e non ha nulla di strano, ma io lo trovavo talmente affascinante da annoverarlo nella mia collezione di mestieri fantasmagorici. Insomma, fin da piccolo avevo la nausea per i lavori normali, quelli dei nostri genitori, come ad esempio l’assicuratore, che era il mestiere di mio padre, oppure il casellante autostradale, che solo l’idea mi faceva sbadigliare. Volevo fare qualcosa che nessuno sapeva fare, che nessuno neanche pensava potesse esistere. Mai però avrei creduto che un giorno mi sarei occupato di sogni, e mai avrei pensato che a causa di ciò sarei finito nei guai.
Il mestiere lo chiamai “Dream Trainer”, anche se l’appellativo anglosassone mi è sempre rimasto antipatico, ma l’equivalente “Allenatore Onirico” non avrebbe certo avuto molto successo in questo mondo a stelle e strisce. Il nome inglese mi consegnò fin dall’inizio una certa autorità, nonostante non sapessi neanche io bene come avrei potuto insegnare ad altri le cose che ero riuscito a scoprire, ma la gente dava per scontato il fatto che la mia “scienza” fosse in qualche modo importata dall’altra parte dell’oceano, e quindi si fidava ciecamente di me. Leggi il resto di questa voce

IL MONDO SOTTOSOPRA

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di GM Willo

Ti è mai passata per la mente l’idea che tutto possa essere sottosopra? Che il giusto sia sbagliato e lo sbagliato sia giusto? Che il cielo si trovi in realtà sotto i nostri piedi e la terra sopra di noi, ma per un effetto ottico di cui noi ignoriamo l’esistenza ci appaiono al contrario? Hai mai pensato di essere dalla parte del fiume opposta a quella dove volevi approdare?
Cento chilometri all’ora, non uno di più, sulla tangenziale congestionata dal traffico, con una pioggerella insistente ma leggera, che non è in grado nemmeno di rimuovere le macchie ed i pezzetti degli insetti sul parabrezza, una velocità troppo esigua per rimanere concentrati alla guida, ed è per questo che la mente vaga, alla ricerca di un motivo, o di un inganno, un modo come un altro per riuscire a trovare il bandolo della matassa. È la mia auto che viaggia a cento chilometri all’ora oppure è l’asfalto sotto le ruote che mi scivola via alla medesima velocità? Dobbiamo morderci il labbro e andare avanti, nonostante le favole che ci raccontavano da piccoli, quelle sui cavalieri che uccidevano gli orchi cattivi per far si che la giustizia trionfasse. Ma la giustizia diventa ingiustizia nel mondo sottosopra in cui viviamo. Se fai appello alla tua sanità mentale rischi di cadere nell’oblio. Se fai appello alle saggezze orientali, rischi di intrecciarti le ginocchia mentre cerchi di acquisire una posizione zen. Se fai appello alla tua coscienza, rischi di doverti confrontare con un ostacolo ancora maggiore di quello che ti si è posto di fronte oggi. In nessun’altra occasione ho potuto assaporare la dolcezza di un’idea vendicatrice come durante questo tragitto. Le auto che scorrono alla rinfusa, il cielo plumbeo più basso del solito, la radio che vomita un pezzo lounge. Passo la lingua sui canini per assicurarmi che non mi sia spuntata la dentatura di un vampiro, considerando questa improvvisa e sconsiderata voglia di sangue che mi è venuta. Far soffrire, far morire, estirpare organi, tagliare, affettare, spezzettare, tutte pratiche che potrebbero darmi pace, che darebbero un senso a questo mondo sottosopra.
Invece rimango impassibile, le mani alle dieci e dieci sul manubrio, la schiena leggermente incurvata, gli occhi puntati sulla carreggiata; un automa, niente più. Non è solo la mia vita in gioco. Ci sono tre figli, risultati di tre scelte consapevoli, di tre gesti di testa e di cuore, che valgono quanto la mia anima. Meglio essere un prestidigitatore che un vampiro. Meglio ingannare il mondo sottosopra che avventarvici addosso e succhiarne il sangue. Mi spunteranno ali di carta e non di pipistrello, e potrò volare come un aquilone nel cielo purpureo di un nuovo giorno, di un nuovo mondo.
– Ciao ragazzi, venite a giocare al gioco delle tre carte? – domanderò, con un cilindro per cappello ed un bastone magico in mano. A chi mi seguirà rivelerò il trucco, e forse riusciremo insieme a spezzare l’incantesimo del mondo sottosopra. Vivremo felici e contenti dentro quattro mura, e ci basterà una piccola finestra per sentirci liberi.
– Babbo, lo vedi quell’aquilone laggiù?
– Si tesoro… quando ero legato ad un filo ero come lui.
– E adesso?
– Adesso è passato molto tempo, e le cose sono cambiate…

STREET PERFORMANCE

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STREET PERFORMANCE

Passando per Porta a Prato (FI) ho assistito ad una curiosa performnce sulle strisce pedonali.

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VILLA CARUSO

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Villa Caruso

In Italia mi sono divertito un sacco a fare foto e nei prossimi giorni ho intenzione di pubblicare tutti gli album fotografici che ho raccolto, passando come sempre da PS per un ritocchino. L’effetto Vintage mi ha preso letteralmente, quindi ecco la mia versione “anni ’70” di Villa Caruso, Lastra a Signa (FI).

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UNDICI GRADI

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Undici gradi, pioggia leggera ma insistente, vento dal nord… undici dannatissimi gradi, non uno di più, anche se la primavera è arrivata e le cose, almeno secondo il calendario, dovrebbero essere cambiate… invece è asfalto bagnato, è petali al vento, è gocce di pioggia sulla finestra, è ombrelli e k-way, è una mano di grigio su tutti i colori, come novembre, proprio come novembre, esattamente come quel maledettissimo giorno di novembre. Come fai a non farti corrompere dalla pioggia? Come puoi ascoltare il fischio del vento e non impazzire? Leggi il resto di questa voce

UNA GIORNATA CORAGGIOSA

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Stefano si fa un caffè anche se forse non è una buona idea. Stefano ha bevuto caffè per vent’anni e ha sopportato i crampi allo stomaco e la bocca impastata fino al giorno in cui si accorse di avere un’intolleranza alla sua bevanda preferita, ma non gli fu facile rinunciarvi. Ci si abitua a tutto, anche alle intolleranze, perché siamo animali resistenti noi uomini, ma soprattutto riusciamo ad essere testardi come nessun’altra creatura sulla terra. Stefano si fa un caffè nonostante tutto, ma oggi è una giornata di quelle in cui senza caffè non si va avanti. Leggi il resto di questa voce

UN 2011 PIENO DI POSITIVITÀ

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Rivoluzione Creativa chiude questo anno in bellezza, e spera di fare altrettanto bene il prossimo. Tutto dipende dai suoi sostenitori, da quelle menti intrepide che si divertono ad inventare storie, o a creare immagini, per rispondere istintivamente ad un richiamo primordiale: il richiamo della creatività… continua…

CINQUE BUONI MOTIVI PER ENTRARE NELLA COMMUNITY RIVOLUZIONE CREATIVA

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RC LOGO QUADRATO

Se sei un creativo (narratore, poeta, fotografo, musicista, funambolo ecc.) e un comunicatore del web, e cerchi una piattaforma per proporre le tue creazioni e avere un feedback da parte di altri creativi, la community di Rivoluzione Creativa potrebbe fare per te. Perché? Beh, ti elenco qui sotto cinque buoni motivi.

1.    Perché è semplice da usare e se hai già dimestichezza con i social network non ti ci vorrà più di un quarto d’ora per capire come funziona. Registrandoti avrai la tua pagina personale e potrai immediatamente pubblicare i tuoi lavori.

2.    Perché avrai modo di conoscere persone con il tuo stesso slancio creativo e potrai condividere opinioni e considerazioni su ogni lavoro presentato.

3.    Perché i tuoi lavori verranno poi fatti rimbalzare nel web attraverso i blog Rivoluzione Creativa e I Silenti, due postazioni che ricevano giornalmente un totale di mezzo migliaio di visitatori e ai quali lo stesso motore di ricerca Google dà una certa priorità.

4.    Perché i tuoi lavori potranno apparire nelle pubblicazioni cartacee e digitali della Edizioni Willoworld, la casa editrice indipendente di Willoworld e Rivoluzione Creativa.

5.    Perché avrai modo di partecipare direttamente alla nuova corrente creativa che viaggia nel web e che abbraccia la filosofia del copyleft e dello sharing, una vera e propria rivoluzione!

REGISTRATI A RIVOLUZIONE CREATIVA! CONDIVIDI LE TUE CREAZIONI!

I VIDEORACCONTI DI KHARONTE

In questi giorni sto portando avanti un nuovo progetto audio-visivo per dimostrare le potenzialità del fenomeno di sharing quali copyleft e creative commons. Attingendo esclusivamente da materiale “libero” dal copyright, ho messo insieme questi due videoracconti, usando gli interventi di Jonathan Macini e Aeribella Lastelle su 101 Parole, altro progetto di Willoworld… continua…

Sébastien GRAMOND; POSITIVISMO CREATIVO

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SB Reincarnations

Sébastien GRAMOND, polistrumentista francese amante del rock psichedelico e progressivo anni ’70, è un vero e proprio esempio di positivismo creativo mondo dalle regole di mercato vigenti nel mondo della musica e dell’editoria. Il mio apprezzamento per ciò che fa, ma soprattutto per come lo fa, è immenso… continua…

AGGIORNAMENTI DAI VARI BLOG

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Video sul Creative Commons in Rivoluzione Creativa

Trailer delle Edizioni Willoworld sui Silenti

4 assurdi webepisodes ai tempi di Goliath su Colony of Slippermen

Nuova piattaforma con ads: Sandokan